Erbaluce Le Chiusure, e Madame Bovary
Non posso dire che Flaubert sia tra i cardini della mia formazione letteraria, nè che Emma Bovary sia tra i personaggi che ho piu profondamente indagato: ho una memoria confusa delle sue vicissitudini, strappata da qualche sceneggiato televisivo, un film qua e uno là, e qualche frammento non so piu se reale o immaginario: tutto comunque circonfuso da una luce Hamiltoniana, tra pizzi e merletti e profumi di toeletta. Ecco quindi che quell'attacco così seducente dell'Erbaluce di Camillo Favaro, targa 2019, mi chiama alla mente quelle atmosfere per riflesso inconsapevole. E a seguire il giallo del bicchiere, riflesso di grigi, deciso, e il profumo di cipria fa il resto. Poi il bosco di conifere e la svirgolata glacida.
Il sorso è un messaggio marino preciso: che presto è sovrascritto da un andare amaricante, freddo, serissimo e convincente fino all'interminabile finale. Nerbo, personalità e pure una certa indulgenza nell'attirare la mano al bicchiere, con insistenza, che è il pregio dei pregi.
Una bevuta da cui nessuno esce illeso: e che ti fa desiderare in tavola lasagne vegetali, pesci bolliti, salumi di fresca stagionatura, latticini di medio corpo.
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