Nebbiolo, per la più parte: e poi Vespolina e Croatina in saldo. Garsum è figlio dell’Alto Piemonte: Lessona, principalmente, e poi Colline Novaresi. 
Il matrimonio che ne scaturisce è benedetto dai tannini e da una contenuta misura d’alcol, fermo a 13 punti.

Cupo al cuore, diresti velato, con quei seducenti riflessi granato che la luce imprime al bordo. E rubino, nel profondo.

E poi un respiro ritirato, più burbero che austero, degli abitanti della campagna armati di mani nerborute e sapienza affilata: profumi di cordami, legnami, fogliami. E il sorso scattante: quasi selvatico, forse più silvano, ma certamente tatuato di quella vena aristocratica sottoesposta degli spazi agresti. In mezzo, tannini come pezze di canapa, nervosi.

In tavola con i piatti dell’autunno: i funghi, il tartufo, gli insaccati da cottura, e lessi larghi e variati