La storia del vino di Asolo chiamato Colfòndo
Per noi che siamo “nati” assieme - nati alla vita della discussione digitale in rete, quella di twitter e degli anni zero - la storia del vino frizzante di Asolo chiamato Colfòndo è cosa nota.
Per tutti gli altri conviene ricordare che verso la fine di quel fervido decennio l’esigenza di un vino frizzante di Asolo divenne un progetto, e alcuni produttori iniziarono ad avvicinarsi a un vino rifermentato in bottiglia, non filtrato, torbido, che conservasse integre le caratteristiche delle uve.
Luca Ferraro di bele Casel tra di loro, e sdoganò un nome - grazie anche alla felice intuizione grafica del mai abbastanza ricordato Antonio Tomacelli - che è poi diventato un riferimento, con quell’accento sulla “o” che lo rende unico e inconfondibile.
Molti anni dopo Luca - ormai triatleta professionista - ricava un po’ di tempo dalla sua principale attività che è allenarsi per l’Iron Man per organizzare questa amichevole mettendo in campo un po’ di amici a discutere di calici “non convenzionali”.
Tra gli altri, ricordo con maggior piacere e interesse la verticalissima di Colfòndo appunto, che attraversa tredici anni ricchi di variazioni e aggiustamenti non tanto nello stile, rimasto graniticamente inalterato, quanto nella nomenclatura, ripiegata più volte per adattarsi alle acrobazie burocratiche del mondo del vino che appaiono sempre più figlie di logiche incomprensibili non solo ai non addetti ai lavori, ma anche a molti che in quel mondo vivono e fanno mestiere.
Allora a ritmo incalzante ecco le annate susseguirsi, e in una pccola cronaca come quella odierna più che le sfumature tra un millesimo e l’altro ci preme testimoniare la stupefacente longevità di questo vino costruito attorno alle uve Glera che ai più appaiono adatte ad un consumo agile immediato.
Note da conservare: la prima, la formidabile coerenza di tutte le bottiglie, inscritte in un ambiente organolettico privo di cedimenti fin dalle annate antiche. La seconda, la capacità dei Colfòndo di Bele Casel di indagare la personalità e l’anima di ogni annata.
Nota Bene: sono riuscito a scrivere 2000 caratteri senza mai nominare la parola “Prosecco” che ad oggi pare essere quasi una gabbia nella quale il Colfòndo - come gli altri rifermentati da uve Glera delle varie sottozone - non può e non deve essere imprigionato.
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