Marta Valpiani, il Sangiovese che giova
Marta Valpiani produce vino nelle sue terre di Bagnolo, dalle parti di Castrocaro, da buon tempo. Vini robusti, imperiosi, fitti di sangue e romagnolità. Ma Marta Valpiani ha una figlia che prima di conserva e poi per vocazione entra nel processo produttivo e inizia a studiare. Documentarsi e bere. Elisa impara - o forse inventa - un nuovo modo di vedere la sua Romagna ed introduce in azienda una nuova visione del Cosmo. Piano piano infila prima uno poi entrambi i piedi nei vini di casa, modifica la vigna, la terra la cantina, le etichette e infine - ineluttabilmente - i vini.
L'assaggio delle nuove bottiglie dopo qualche anno sbalordisce: anche in Romagna dunque si posso fare vini così: non a caso il suo Forlì Sangiovese tout court ha una farfalla in etichetta, nomen omen. E oggi ri-bere il '15 è ancora un'epifania di freschezza, linearità, gentilezza e vibranza nello stesso tempo. Un bicchiere dal profumo completamente avvolgente, sobriamente seducente; un compendio di frutti rossi della Padanìa da non credersi; una svirgolata di spirito e una, in lontananza, di fumo.
Il sorso chiama ripetutamente la mano alla bottiglia e poi al bicchiere: clamorosamente bevibile, squillante in forma e in sostanza, rispetta il suo "vestito" cartaceo. La farfalla prende luce e dona gioia. Elisa ha testa dura, e la sua strada è fatta di vini schiettamente territoriali ma liberati dalle pastoie delle consuetudini locali e davvero godevoli, incluso il cartellino che grida all'onestà
Provare per credere, provare e credere.
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