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Mu Dim Sum, Oriente vicino

Fessi di tanta fiera, che finalmente una fiera non è solo per i fieraioli, io e l'aitante Richard Von ci avviciniamo ad ampie falcate (lui, io a piccoli passi) alla Porta Nord di Mu Dim Sum, suggestioni orientali e colonna sonora milanese in zona Stazione. Ho buttato l'auto in parcheggio a pochi metri di distanza, lisciando per bene la carta di credito per timore del solito prelevamento forzoso dei parcheggi interrati meneghini: invece la nuova gestione chiede poche peteccchie l'ora. Ne sono lieto e ben disposto.

Mu è luogo di penombre, e di ombre, e di neri e di scuri: ma potrai amare la luce puntuta diretta sul tavolo, che quello che la cucina t'offre va guardato anche, e ne vale la pena. Così come di affidarsi alle vellutate mani di Giovannini Egidio, che è amico-di-penna come avrebbe scritto Charlie Brown ma ugualmente fervido nel saluto e lesto nell'accompagno. Si occuperà di portarci al tavolo un po' di cose, che io e il Graf non ne avevamo mezza di umbriacarci nella Gran Carta dei Dim Sum. Che essendo in un locale che si chiama Mu Dim Sum parrebbe pure logico, ma c'è anche la volta che invece di capire vuoi usufruire.

Dunque si srotolano un paio di nastri di bocconcini, l'uno più affabile dell'altro, con almeno due, tre punte da ginocchio piegato e non a causa del menisco: "Di questo, ventotto" vorresti clamare, ma il garbo e l'etiquette ti trattegono. Facciamo cenni d'assenso, con Richard Von, a proposito di questo e di quello, e fraternamente ci dividiamo i due bao ripieni che sì, anche di quelli 28.

Poi scorre il film dell'Oriente del Celeste Impero: le sue otto cucine regionali: gli echi cantonesi e le folgori di Sichuan, le lucentezze di Pechino e le glutinosità dello Yunan. E l'autoironia, che non sempre abbonda in ore sapientium, ma ora sì, con la copia orientalizzata dell'italianissimo gelato fritto servito da tutti i ristoranti cinesi ma solo in Italia... Così come rimango basito di fronte ad una credibile versione di Mediterranean Summer Breeze Sahariana, che qualifica immediatamente il Giovannini Egidio tra i maitre nella mia personalissiam Hall of fame.

Si sta benissimo da Mu: spiumata la porzione cavallina di riso giallo, ti trovi in mancanza di motivi di disaccordo, per citare l'immenso Panella cantato da Battisti. E se non sai dave, ascolta l'Apparenza e passa una serata nell'Oriente Vicino di Mu.