Verticalina di Dolomiti Besler Blank, da Pojer e Sandri
Prelevo dalla cantina due mezzine di Bianco Besler dell'azienda di Faedo, AD 2008 e 2010, e sorrido alle parole di Mario Pojer: capace come pochi di furiose autocritiche (che poi sono il segreto del suo successo). Ebbe a stigmatizzare se stesso della decisione di produrre renane da mezzo: "Pensavo fosse la misura giusta per due persone a cena. Mi dicevo: più belline della piccola da 375, meno impegantive della bottiglia da 750. Mi sbagliavo".
Ebbene, le "renanine" sono una meraviglia: eleganti e affusolate, quasi da tenere tra le mani con tenerezza. Ma si sa, il mercato e la tenerezza non vanno d'accordo. Allora stappiamo.
Il Besler Blank è una delle magie alcheimche della mano santa dei vignaiuoli Faedini, che tracciano linee di convergenza tra Riesling, Sauvignon, Pinot Bianco, Kerner e Manzoni. Mica patate. Eppure l'amalgama sporge le gambette oltre l'orlo della perfezione, in termini di armonia e garbo. Li assaggiamo in serie.
Nel calice l'8 è bello giallo, ricorda il brodo di zafferano, mentre il 10 è solo leggermente meno fitto, con qualche riflesso verdolino. Entrambi i millesimi esprimo formidabili profumi: il più antico ha la frutta e lo sprazzo vegetativo, mentre il piu giovine chiama i fiori. Ma sono solo le sensazioni di sintesi: in entrembi i bicchieri i riconoscimenti sono continui e precisi, con l'8 caratterizzato da un pi' spiccato momento di dolcezza, non estraneo a viraggi tropicali.
Sorso succosissimo, quasi una spremuto all'8, mentre il 10 rilascia una vibrazione più intensa e percepibile. Una cosa capace di riportare alla memoria certi riferimenti anche internazionali sul fronte della spezia, mentre i tratti di legno punteggiano una bevuta trasudante Trentino ad ogni stilla, che non riesco a definire meno che preziosa.
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