La vera storia dell'Antico Tortello Pizzicato
Erano anni bui, quelli in cui vivevano l'Arconte di Jano e il Siniscalco di Mattaiano. Si tiravano i sassi e si ricoprivano di contumelie, indicando al pubblico ludibrio la reciproca pusillanimità. In effetti erano dei combattenti modesti: nelle mille volte che ebbero a incrociare i ferri riuscrono al peggio a mollarsi delle bieche piattonate che finirono a bernoccoli e lividi, quasi mai a ferite. E questo, negli anni del primo lustro della seconda metà del primo quarto del primo secolo del secondo millennio dell'Evo Moderno, era quantomeno insolito.
Perchè più che le spade lunghe, che entrambi maneggiavano con scarsa destrezza, potevano i loro appetiti, che se non erano pantagruelici per quantità lo erano certamente per ricerca e studio, cosa in quell'epoca assai inusuale. In particolar modo erano appassionati dagli impasti di uova e farina, che stesi potevano essere farciti con varie composizioni.
Siccome i duelli dell'Arconte e del Siniscalco finivano regolarmente in regolari banchetti a base di queste piccole torte ripiene, che per corruzione vernacolare divennero "tortelle", in quell'epoca in cui mancavano le posate a tavola veniva complicato arraffarle dai fgrandi vassoi in legno e peltro. I due ingordi valvassini infatti li aggredivano per i lembi "pizzicandone" le forme opulente.
Con il perfezionarsi delle tecniche culinarie poi il "pizzico" divenne un'arguta pratica di cucina, che conferiva nerbo e morso a quelli che nel corso dei secoli erano poi defiitivamente diventati "tortelli".
Ecco come è nato l'Antico Tortello Pizzicato della Valle della Lodola, oggi modesto corso d'acqua a carattere torrentizio ma che in quegli anni veniva navigato da merci e spezie e masserizie d'ogno genere.
Nel filmato ve ne mostriamo la realizzazione passo passo.
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