Barolo Boscareto di Principiano, 2015
Ho allestito con una lunga e defatigante preparazione un tomahawk di manzo irlandese cotto bene. La brina, la cottura a bassa temperatura, la fleshatura sulla ghisa, tutto in ordine. E tutto ciò solo per poter vuotare nel bicchiere questo amabile Barolo, che ha un solo difetto: finisce prima di poterlo indagare con attenzione.
Lucente il granato, brilla di barbagli arrubinati. Seducente il profumo, cesellato a bulino tanta ne è la finezza: se l’ingresso è glacido di carboni vegetali, il seguito è molto serio: il frutto in secondo piano, mentre la terra e la corteccia e il sentiero e il bosco valicano l’orizzonte in gloria .
Poi il sorso, mai genuflesso ad un riferimento precostituito, si costruisce il suo cammino che esplode di succo e di vita, con i tannini che paiono velature di cotone macò, fino al termine letteralmete infinito, quasi un sequestro di persona.
Detto della bistecca: ma anche zuppe di legumi, di funghi, di robe con i tartufo, di uova con il tartufo, di selvatico, di robe allo spiede.
COMMENTI
Lascia un commento
Accedi al tuo account per lasciare un commento!