Coulèe 2010, oro lucente
Quello che irretisce del millesimo '10 di Coulèe de Serrant è lo spessore. Non trovo un termine più adatto ad esprimere la sensazione di totale sottomissione a quella luce d'ambra e oro, al sorso che t’acchiappa quanto ti seduce.
Un alito tondeggiante che avvolge con un gesto di morbidezza: ricordi il miele, il rame, il dattero e qualcosa di piu serio: una punta eterea, un tocco d’ossidazione, un esito largo.
Ma ti viene in soccorso l’assaggio, con l’inverno dei tannini e l’estate dell’alcol: in mezzo una festa mediorientale di spezia, souk e deserto.
Certo ci spotrebbe perdere nel racconto ennesimo delle gesta di Nicolas Joly, della sua antesignana vocazione al vino artigianale, fitto di pensiero e di sentimento. E di pratiche alternative. Si potrebbe annoiare il lettore riportando notizie diffuse, conosciute, commentate e anche discusse: la messe di materiale disponibile è cospicua. Preferisco dunque limitarmi a ribadire: ancora, un bicchiere memorabile
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