Una goccia di Kaplija, capolavoro di Damijan
In una goccia quattro personaggi: Chardonnay, Nekaj - come Damijan chiama il Friulano Tokaj - e la Malvasia, Istriana va senza dire. Il quarto personaggio è proprio il Podversic di cui vediamo le grosse mani di quercia maneggiare i vitigni con la grazia delle ballerine classiche, in punta di piedi. Punta inflessibile più che silenziosa, a gridare la grandezza di questo 2015 avvolto dalla botrite e reso immortale dalla macerazione, lunga.
Nel bicchiere infatti trovi il giallo generoso dello zafferano, non privo di riflessi verdolini. E Kaplija è un vino esigente, da bere alla goccia - come dice il suo nome - e va servito alla tempertaura giusta. Il freddo lo rende ritroso, e il caldo ne vìola il garbo.
Ma alla fine dle giorno ecco il mazzo di fiori di campo avvolto in carta di giornale, quando si bagna della loro acqua. Di carta carbone, di carta vergatina fine trovata nelle vecchie scatole dimenticate. Una seduzione che non si interrompe anzi dfin dall'attacco incede, risuona forte di roccia accaldata, con passi lunghi e distesi. Potenti, ma ben governati da una partitura ordinata e fine che non cela una svirgolata amara.
È magnifico, il sorso del Kaplija: con il polpo arrosto, con i calamari sul ferro, con i fritti di paranza.
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